mercoledì 30 settembre 2009

FORUM DI OGGI

Carissimi/e amiche del blog, non sò perchè ma oggi devo propio dirvi una cosa e sapere se la pensate come me!
Sarà ma Angy Kittosa mi sta un pò sul C..O.
E a voi?

martedì 29 settembre 2009

che giornata del c...o

vorrei solo informare che oggi è propio una giornata di m...

Sarà il male ai denti, sarà che Alice mi ha attaccato una semi influenza, sarà che sono strafatta di OKi, zimox e pastiglie x il mal di gola e che nn ho utilizzato il coprente per lo stomaco come la d.ssa Morgana mi aveva giustamente consigliato (w l' autolesionismo), ma oggi ho propio lo scazzo...e quando mai direte voi...sn isterica

Proposta: ce ne andiamo al primo piano a fare shopping?!!!! (ma nn alle 6...oraaaaaa!!!!!)

Saluti a tutti i nostri lettori......???se ce ne sono

baci e abbracci

P.S. non mi sono deimenticata delle rubriche faschion victim ecc... datemi time e scriverò qualcosina

Inviata da Milano...

Buongiorno dal 9° italian Energy Summit 2009
Qui è un mortorio, è divertente però vedere passare poca gente, ma così variegata e strana nel proprio genere...Ho già visto le piante camminare(e sono venute a mattersi proprio a fianco a me), come mi preannunciava ieri la mia collega è pieno di stranezze...Però ci si sente un po' multietnici qui, in fondo siamo nella sede de Il sole 24 Ore, la redazione di un giornale, mica da ridere eh...?!
Attendo vostre notizie dalla sede...Non ho il messenger, ma il blog può essere utile!!!
ciao ragazze, un bacio milanese!

giovedì 17 settembre 2009

E' PROPIO VERO....

Oggi al TG oltre alle terribili notizie che ci riguardano strettamente, hanno anche dato una notizia che mi ha fatto venire in mente la mia vecchia zia siciliana che come motto ha: " Za cu fano ama fattu"!
Traduzione:" Ciò che ci viene fatto è perchè a nostra volta l'abbiamo fatto agli altri".

Ebbene servizio in coda al TG:" Rocco Siffredi è stato denunciato dalle fiamme gialle per evasione fiscale"
Allora aveva ragione la mia vecchia zia!!!!

Morale: Se nella vita non hai fatto altro che ciulare gli altri, prima o poi gli altri ciulano te!!

mercoledì 16 settembre 2009

Ma questa non ve l'ho detta!

Questa devo propio dirvela!
Sapete quel bel negozio che si chiama "Primo Piano?
Bene la titolare la Manuela, grande e simpaticissima donna, ha come sonaglino quando si entra dalla porta il cinguettio di un uccellino.
Una sera d'estate un signore anziano, si è fermato a cavallo tra l'ingresso del negozio e l'uscita dello stesso....Risultato: l'uccellino continuava a cinguettare.
La Manu, allora, dal piano superiore del negozio si sporge ed eserdisce dicendo a gran voce:" Signore, scusi si potrebbe spostare, altrimenti mi impazzisce l'uccello!!!!

Che donna!!!!

...NIENTE QUIZZONE???..E ALLORA LARGO ALLA FANTASIA!!!

Care amiche e amici,
secondo me il creatore del quizzone non si farà vedere molto presto...e allora giusto per tenere allenata la mente, e vista la giornata, vi propongo un giochino fantasioso....

In effetti sarei curiosa di sapere...quale canzone avete in mente in questo momento, oppure una che potrebbe essere la vostra colonna sonora della giornata...

Potrebbe nascere la nostra compilation autunnale!!!...

Buon lavoro!!
Ciao

martedì 15 settembre 2009

Caro Nigmo

Carissimo Nigmo, chi ti scrive è uno dei tuoi amici/autori.
Avrei una grande richiesta che spero tu possa soddisfare: durante il rinfresco per il tuo addio al celibato, ti sarei gratissima se volessi nuovamente illustrare la tua teoria, dal titolo: " LO sposo è solo un suppellettile".

Ringraziandoti in anticipo, ti saluto.

P.s: Mi hai comprato il Ginger?......BRAVISSSSIMO!!!!!!

venerdì 11 settembre 2009

MEG - una vita una storia - capitolo 9

Dopo molto camminare arrivammo finalmente a casa.
Jack si fermò davanti all’uscio e mi posò delicatamente al suolo.
La tempesta non accennava a diminuire e mi sembrò il minimo invitare il mio nuovo amico a ripararsi da essa nella mia dimora.
-“ Entra, ti offro un caffè”.
-“ No grazie, ho la jeep qui fuori ed è meglio che torni in centrale, la tempesta potrebbe aver causato dei danni e potrebbero avere bisogno di me”.
-“ Come vuoi”.
Mi voltai, aprii la porta di casa, ma prima di entrare mi rivolsi nuovamente a lui:
-“ Jack…Grazie”.
Non rispose e con passo spedito si diresse verso la macchina.
-“ Che tipo strano…Mai una parola di troppo, mai un sorriso…Chissà”.
Entrai richiudendo la porta.
Ripensai all’accaduto scoprendo di avere davanti agli occhi, più nitida che mai, la figura di Jack.
Cosa l’aveva spinto nel bosco con quella tempesta?
Com’era arrivato fino a me?
Tutto ciò era uno strano caso, come se qualcosa avesse voluto farci incontrare…Come se una forza sconosciuta stesse tirando le fila del nostro destino.

Fine capitolo 9

Sono imperdonabile....

Ragazzi mi sono sempre dimenticata di porvi questo quesito:
Sapete qual'è il soprannome del nostro Federico?

Ma cacchio!!!!

Sono quì che sto sparando cazzate a raffica e nessuno dei miei due colleghi mi caga!!!!

Miiiii che giornata!!!!!

Carissimi, anche se è venerdì, oggi mi sembra un giorno moooolto paccoso!Solitamente i venerdì c'è più brio, oggi invece...
Mah' quasi quasi mi sento una canzone di Nino D'angelo, ad esempio "n'u Jeans e na maglietta"!!
Che filmone!!!Quando avevo 8 anni mia nonna al pomeriggio li guardava e riusciva anche a piangere.

Scherzi a parte, credo che sia doveroso ricordarci della tragedia che ben 8 anni fa ha devastato l'America!
L' 11 settembre del 2001 intorno alle 15.00 ora italiana, a World Trade Center il tempo si è tragicamente fermato a causa della follia di alcuni uomini.
In quell'attentato 2974 persone sono morte!
Ma l'America, la grande America si è rimboccata le maniche ed è riuscita a rinascere dalle ceneri di quel disastro, propio come una fenice.
Da buona italiana quale sono e da donna che ama la sua terra sono vicina con il cuora e con la mente ai nostri alleati.
W la vita!

E quì mi fermo, è meglio.

giovedì 10 settembre 2009

Meg - una vita una storia - capitolo 8

A fatica raccolsi il povero Tequila dal suolo e lo portai in casa, adagiandolo vicino al caminetto acceso.
Per fortuna aveva la pelle dura e le ossa di ferro; l’incidente gli aveva procurato solo qualche graffio che avrei provveduto a disinfettare più tardi.
Ora avevo solo un pensiero: ritrovare Golia a tutti i costi!
Fuori infuriava una vera e propria tempesta di vento; la potenza di questo era tale da far vibrare perfino le travi della stalla.
Presi l’impermeabile e corsi nel bosco…per quanto mi sforzassi di urlare il nome di Golia, la mia voce veniva sopraffatta dai tuoni e i miei occhi stentavano a rimanere aperti tanta era la polvere alzata dall’uragano.
La luce continuava a diminuire, come se le tenebre fossero calate inesorabilmente su Melville.
Volsi lo sguardo in diverse direzioni, ma ben presto mi resi conto di trovarmi in un punto a me del tutto sconosciuto.
-“Merda!Merda! E ancora merda! E adesso come faccio!? Dove vado!? Se solo avessi Tequila con me…”
Un torrente di pioggia cominciò ad inondare la terra; sembrava che questo fosse il giorno in cui la natura aveva deciso di vendicarsi dell’uomo…
Qualcosa, qualcuno mi afferrò le spalle…
Un fragore assordante amplificò la mia paura…
-“ Cosa diavolo ci fai qui ? Con questo tempo, a quest’ora e da sola!?”
Era Jack! Non avrei mai pensato che la vista della sua persona mi facesse tanto piacere.
-“ Andiamo via, forza ti riaccompagno a casa!”
Mi circondò le spalle con il braccio destro:
-“ Tieni giù la testa e seguimi”.
-“ No!Prima devo trovare Golia!”
-“Golia? E chi è Golia?”
-“ E’ il mio cavallo!”
-“ Coosa!! E tu sei qui in piena tempesta, nel luogo più pericoloso di Melville per cercare un cavallo? Sei pazza!...Andiamo forza:”
-“ No!”
-“ Muoviti o mi vedrò costretto a convincerti in modo meno gentile!”
-“ Ma chi cavolo ti credi di essere! E poi chi l’ha chiesto il tuo aiuto!”
Con fare iroso gli tolsi il braccio dalle mie spalle.
Jack mi fissò con sguardo severo, poi tendendomi la mano disse:
-“ Andiamo è pericoloso stare qui! Stai anche tremando dal freddo!”
-“ Fatti gli affari tuoi e lasciami in pace!”- Dissi voltandomi
Non feci in tempo a fare due passi che mi sentii sollevare da terra ritrovandomi tra le braccia di Jack.
Provai una strana sensazione: ero li, stretta a lui; il mio viso poggiava sul suo petto e non potei fare a meno che inebriarmi con il suo profumo.
-“Adesso ferma e zitta!”
Non dissi e non feci nulla; ero incantata dal suo modo di fare, dal suo modo di essere e dai suoi stupendi occhi blu che ogni tanto volgeva verso di me per assicurarsi che tutto andasse bene.
Io, intanto, mi lasciavo sorreggere dalle sue braccia, come un neonato si lascia cullare dalle braccia della madre.
Ascoltavo il forte battito del suo cuore e senza accorgermi mi soffermai a pensare quanto sarebbe stato bello se quel cuore battesse per me.

Fine 8° capitolo

Che megera che sono!

Ebbene sì, sono una vera megera, ieri dopo circa 3 anni ho propio dovuto far imbufalire una nostra collega! Ma siccome sono anche una persona sincera vi informo prima che sia lei a farmi passare per strega.
Sapete quando mi ha visto mi ha voltato le spalle ( sintomo di maleducazione e più ancora di oscuro timore nei miei confronti e su qust'ultima cosa ha pienamenta ragione) forse pensa di farmi un dispetto...Poverina!!

mercoledì 9 settembre 2009

MEG - una vita una storia - capitolo 7

Intorno alle quattro e mezza del pomeriggio mi preparai per la mia solita passeggiata a cavallo.
Il tempo non era dei migliori, ma non minacciava di piovere tanto presto.
Per precauzione presi l'impermeabile, chiamai Tequila e uscii di casa assicurandomi che porte e finestre fossero ben chiuse.
Arrivata alla stalla, Golia aveva già capito che era arrivato il momento della passeggiata; infatti come era solito fare ogni giorno, aveva preso in bocca le redini.
Lo sellai, assicurandomi che la cinghia del sottopancia fosse ben tirata; chiusi la porta della stalla e appena fuori afferrai con la mano sinistra le redini e la criniera, infilai il piede sinistro nella staffa e con la mano destra nel retro sella, feci forza per aiutarmi nella salita.
Una volta in sella bastò una lieve pressione dei polpacci sul costato di Golia che questi accennò il primo passo.
Lo guidai verso il cancelletto posteriore della villa e da li nel folto del bosco.
Tutto era silenzioso; gli alberi spogli, avevano piegato i loro rami verso il freddo sottobosco; sembravano tante figure umane impegnate ad esternare il loro dolore.
In giro non vi erano animali; erano ancora tutti raggomitolati nelle loro calde tane in attesa che il freddoe triste inverno lasciasse il posto a una tiepida primavera.
Di tanto in tanto alcuni uccelli sorvolavano il grigio cielo; ma restavano muti, non un cinguettio a rallegrare quell'angolo di bosco senza vita.
Tequila correva avanti e indietro come un pazzo; a lui quel sepolcrale silenzio non metteva angoscia.
Golia camminava come sempre con le orecchie ben tese, volgendo la testa in ogni direzione per assicurarsi che nessun pericolo fosse nelle vicinanze.
Camminammo per circa quaranta minuti nel più cupo dei silenzi, mentre all'orizzonte nuvoloni neri minacciavano l'avvicinarsi della tempesta e il vento cominciava ad aumentare producendo strani rumori passando tra i rami.
Ora sembrava che ogni albero volesse raccontare la sua triste storia.
D'un tratto la fitta boscaglia si diradò lasciando il posto ad una radura, al centro della quale troneggiava un enorme albero dai folti rami piegati; finalmente ero riuscita ad arrivare alla radura del salice.
Fermai Golia che non si dimostrò molto soddisfatto di quell'ordine; l'atmosfera quì era strana, molto strana e Golia fu il primo ad accorgersene.
Cominciò ada arretrare come se ci fosse qualcosa che lo rendeva nervoso...Lanciò un forte nitrito verso l'alto e iniziò a dimenarsi senza un apparente motivo.
-" Fermo...Fermo Golia che ti prende!"
Girò un paio di volte su se stesso, poi si lanciò al galoppo ripercorrendo la strada che avevamo fatto poco prima portandomi lontano da quel luogo arcano.
Nel giro di pochi minuti mi ritrovai nel parco di casa; ora Golia era più tranquillo, ma nonostante ciò preferii dissellarlo e lasciarlo libero di brucare in tutta tranquillità.
Già che c'ero, decisi di mettere un po' d'ordine nella stalla: sistemai meglio il fieno e riempii la mangiatoia e l'abbeveratoio.
Tutto procedeva tranquillamente fino a che non sentii abbaiare Tequila in modo molto strano e Golia nitrire furiosamente.
Uscii di corsa dalla stalla e vidi Golia scalpitare nervosamente mentre Tequila gli abbaiava contro:
-" Tequila! Tequila lascialo stare...Tequila!"
Non ebbi il tempo di finire la frase che un fulmine squarciò la fitta coltre di nubi e un tuono assordante fece tremare la terra che avevo sotto i piedi.
Golia si rizzò sulle zampe posteriori con la criniera corvina in balia del vento; voltò il capo incrociando quasi volontariamente il mio sguardo.
I suoi grandi occhi neri rimasero stranamente fissi per alcuni minuti nei miei...In quel momento mi sembrò di avere davanti un entità diabolica!
Mai mi era capitato di vedere il mio Golia così terribilmente violento.
Con un colpo di reni tornò con gli zoccoli al suolo, poi sbuffando, travolse in un galoppo sfrenato il povero Tequila sparendo tra gli alberi spettrali.

I'll fly with you (L' amour Toujours) - Sagi Rei

Oggi è una giornata un pò paranoica..di quelle che pensi a milioni di cose fissando il vuoto...quei momenti in cui hai nostalgia di tutto,in cui ti passa davanti tutta la vita...
Premesso il mio umore di oggi.. vorrei segnalare una canzone che ho ascoltato ieri, e che se nn ci fosse il capo che entra di botto dalla porta, ascolterei anche oggi..

La canzone è L' Amour Toujours versione di Sagi Rei.. (è bella anche quella di Gigi D' Agostino,ma piace solo ai truzzi come me) ....sì certo parla d' amore e le mie paranoie riguardano tutt' altro, ma cmq ascoltatela è bellissima ed emozionante..

Ultimamente l' hanno utilizzata come colonna sonora di uno spot di Intimissimi.

martedì 8 settembre 2009

NOOOOO porca vacca....

In questo giorno infausto mi preme di informare i miei cari autori/amici del blog con due notizie:
una un po' triste, l'altra vomitevole ( quando si dice che la sfiga ci vede beneissimo)!

1° Notizia: è morto Mike Buongiorno...Come direbbe mia nonna : povero ragazzo, era giovane!
2°Notizia: è in arrivo Briatore Junior ( vomitino,vomitino)

MEG - Una vita una storia - capitolo 6

Tornata a casa decisi di lasciare i sacchi d'avena nel baule, fino a che non avessi avuto il tempo di spartili in sacchi più piccoli e meno pesanti.
Una volta scesa dalla macchina mi accorsi che nonno Sam era sul pontile con la sua solita canna da pesca tra le mani; probabilmente non doveva avermi sentito arrivare.
Chiusi lo sportello e mi diressi verso di lui.
-"Buon giorno nonno Sam".
-"Buon giorno bimba! Sei stata a fare spese?"
-"Sono andata a prendere l'avena per Golia".
-" Chi è Golia?"
-"Golia è l'essere più maestoso e intelligente che esista sulla terra; ma attenzione, non si tratta di un uomo...Ma di un cavallo, uno splendido quorter nero".
Per qualche istante regnò il silenzio.
-" Allora Meg, cosa mi dici del giovane Jack?"
Sussultai...Perchè quella domanda?
-"Chi è Jack?" - Risposi
-"Il giovane aiuto sceriffo".
Come poteva sapere che avevo avuto un incontro con quel tipo?
-" Chi?!...Quel buffone pieno di se che mi ha fatto la multa! E' odioso!".
-"Sicura?...Non lo dici molto convinta bimba".
-"E' l'ultima persona che vorrei rivedere e la prima che vorrei uccidere!".
-"Calma, un giorno potresti accorgerti di avere bisogno di lui.
-"Nemmeno se stessi affogando e lui fosse l'unico uomo sulla terra gli chiederei aiuto! Eppoi io non ho bisogno di niente e di nessuno".
-" Chi molto ha, di moltissimo ha bisogno".
Quelle parole mi sorpresero; e se il vecchio Sam avesse ragione?
Nonostante ciò cercai di cambiare discorso, come ero solita fare quando mi sentivo alle strette:
-"Nonno Sam, perchè questa baia viene chiamata " Baia della luna calante?"
Il suo sguardo si illuminò, come se stesse aspettando quella domanda da sempre.
Si schiarì la voce e cominciò il suo racconto:
-" Vedi bimba, il luogo in cui vivi è pieno di leggende e storie fantastiche; quì a Melville ogni albero, ogni singola pietra nasconde una storia fantastica.
Molto tempo fa, ai tempi dei re e dei cavalieri, grandi velieri solcavano questo pezzo di mare; quì viveva Dora, una dolce e bella fanciulla dai lunghi capelli corvini, dagli occhi d'ebano e dalla labbra di rosa.
Molti erano soliti farle la corte ma Dora sembrava non accorgersi di nessuno di loro, fino a che, un giorno, conobbe Artax, un aitante cavaliere dagli occhi di falco e i capelli colore dell'oro che era solito solcare questo mare e sostare a Melville per rifornirsi di viveri e armi.
I due giovani si conobbero e tra loro nacque l'amore.
Erano sempre insieme,inseparabili, indivisibili, fatti veramente l'uno per l'altra.
Ma come si sà, la felicità è solo un effimera illusione che svanisce con la stessa rapidità con cui è comparsa; Artax dovette partire, ma prima di andarsene lasciò a Dora il suo medaglione con la solenne promessa di tornare al più presto e vincitore.
La strinse a se, poi voltandosi si avviò verso il veliero da lui capitanato.
I mesi si susseguirono e ogni giorno Dora restava sul molo ore e ore nella speranza di intravvedere all'orizzonte la vela con raffigurato il leone d'argento, simbolo della nave del suo Artax.
Una notte, la giovane ebbe un incubo terribile: sognò il suo Artax triste, molto triste e più Dora cercava di avvicinarsi a lui, più il cavaliere si allontanava fino a divenire irraggiungibile, fino a sparire.
Il mattino seguente Dora realizzò il senso del suo sogno: non avrebbe mai più rivisto il suo amato.
Disperata corse verso la baia e quì si fermò; con gli occhi colmi di lacrime pregò il Dio del mare, supplicandolo di accettare il suo corpo tra le onde affinchè potesse per sempre aspettare la nave del suo cavaliere.
La divinità ascoltò la sua preghiera e l'acqua si chiuse su di lei in un freddo abbraccio.
Ogni stagione, quando la luna è in fase calante e il cielo è limpido, tra le onde del mare della baia, si dice che compaia il viso di Dora, che tristemente continua a guardare l'orizzonte con la speranza di rivedere il suo Artax.
Se mai in una limpida notte, quando su nel cielo splende la luna in fase calante, due giovani inammorati dovessero scambiarsi il più dolce e nobile pegno d'amore quì, sul suolo dove per l'ultima volta Dora camminò prima di sacrificare la sua giovane vita, la leggenda vuole che in cielo compaiano due lucenti bagliori che si fonderanno l'uno nell'altro.
Solo allora Dora e Artax potranno finalmente riabbracciarsi.
Ma fino ad oggi questo prodigio non si è mai manifestato; forse perchè gli uomini hanno rinunciato ad amare veramente, o forse perchè è solo una leggenda e tale è destinata a rimanere.
Ma in ogni leggenda c'è un fondo di verità...".
-" Fantastica...Semplicemente fantastica".
Mi alzai velocemente e salutai il vecchio Sam con molta premura;dovevo correre in casa, perchè non sarei riuscita a trattenere le lacrime.


Fine 6° capitolo

venerdì 4 settembre 2009

MEG - una vita una storia - capitolo 5

Presi la macchina, caricai Tequila e partii per il paese.
Lungo la strada cercai di immaginare dove potesse abitare nonno sam, ma non vidi nessuna casa nel bosco.
Questo mi sembrò molto strano.
Nel giro di dieci minuti arrivai al consorzio dei signori Grim e parcheggiai dove ero solita lasciare la mia Rover nero metallizzato.
Scesi dalla vettura con Tequila sempre vicino, ed entrai.
Come sempre il negozio era pieno di gente.
I signori Grim erano due anziani coniugi molto gentili e disponibili, l'unico loro problema era il figlio Tom, uno scapestrato buono a nulla, cafone emaleducato; pensava di essere irresistibile e quando vedeva una giovane donna si atteggiava in modo molto fastidioso: da "galletto ruspante".
Era odioso!
non appena mi vide entrare si precipitò subito; una cosa che odiavo più di tutte di lui era il suo modo di parlarti a distanza ravvicinatissima e di tenerti per un braccio.
Per fortuna con Tequila al mio fianco che non appena lo vedeva iniziava a digrignare i denti, si manteneva a debita distanza.
-" Ciao Principessa, cosa posso offrirti oggi oltre al mio cuore?".
Avevo una gran voglia di rispondere al suo stupido sorrisetto con un sonoro "fottiti", ma non era il caso, visto che c'era altra gente.
-" Ciao Tom, avrei bisogno di cinque chili di avena e una decine di carote.
-"Ogni tuo desiderio è un ordine."
Tequila aveva già cominciato a ringhiare.
-" Senti un po' piccola...Ma non è propio possibile vederci una volta senza quella bestia che ti fa da guardia?"
-" Prima cosa, mi chiamo Meg e mi sembra di avertelo detto e ripetuto circa quindici volte in tre mesi, seconda cosa io e te non ci potremo Mai e sottolineo Mai vedere al di fuori di questo negozio.
Ora, per favore, dimmi quanto ti devo, dammi la mia roba e arrivederci."
-"Ehi, calmati baby, non penserai che sia tanto cafone da lasciarti alzare tutti quei chili da sola, vero?...Lascia quì tutto e te lo porto a casa questa sera quando chiudo".
-" Molto gentile ma non ce n'è bisogno"
-"Insisto"
-" non me ne frega niente se insisti, dammi la mia spesa".
-" Mi preoccupo per te!".
Stavo per esplodere ma per fortuna arrivò il signor Grim che molto gentilmente si offrì di portarmi fuori la spesa e di aiutarmi a caricarla in macchina.
-"La ringrazio signor Grim; le apro il baule.
Uscii dal negozio senza salutare quel bamboccio di Tom e la cosa lo urtò molto.
-"...Ehi...Ma cosa...Perchè mi fa la multa adesso!"
Davanti alla mia macchina, girato di spalle, c'era l'aiuto sceriffo di Melville.
Lo raggiunsi di corsa per chiedere spiegazioni.
Questi si voltò; rimasi a dir poco "sconvolta".
Un tipo, un gran bel tipo: un metro e ottanta circa, spalle larghe, capelli neri corti, occhi azzurri con taglio felino, labbra non troppo sottili e una forma del viso a dir poco "divina"...Insomma un Dio greco.
Non appena mi vide rimase sorpreso; molto probabilmente capì che non ero del posto.
-" Allora! Perchè mi sta facendo la multa?"
-"E' in divieto, signorina."
_" In divieto? E dov'è il cartello? Io non lo vedo".
-"Non c'è bisogno del cartello; ha parcheggiato davanti al cancello del consorzio".
-"Ho sempre parcheggiato quì e il signor Grim non ha mai detto nulla".
-"Beh, io non sono il signor Grim".
Tanto bello quanto stronzo, iniziavo già a detestarlo con quella sua aria da superiore.
Staccò il foglietto dal blocco e me lo diede.
-"Ha trenta giorni per pagarla".
Rimasi senza parole.
Il signor Grim intanto, stava sopraggiungendo con i miei acquisti e vide tutta la scena, ma era un uomo troppo timido per prendere le mie difese.
Posò i sacchi vicino alla macchina e timidamente mi salutò.
Mi armai di coraggio e cercai di caricare la roba, ma effettivamente era quasi impossibile per me alzare da terra tutti quei chili.
-"Lascia, ti do una mano".
-"Prima mi fai la multa e poi mi vuoi aiutare!?Lascia perdere me la cavo da sola!"
Non mi stette nemmeno a sentire e ciò mi irritò molto.
Caricò tutto in macchina e mi salutò come fanno tutti gli "sbirri"; poi si voltò e si allontanò.


Fine 5° capitolo

Il quizzone a singhiozzone....

So di non essere molto costante col quizzone in questo periodo, mi farò perdonare.... Intanto beccatevi sto nuovo quizzone cinematografico (so di essere monotematico in questo periodo, rimedierò)....
Allora oggi vi presento un pour-pourry di locandine e featurette, voglio che mi indoviniate i titoli dei film, sono 11, 1 punto per locandina, forza gente, alcune sono facili altre insidiose...

Divertitevi

giovedì 3 settembre 2009

Meg - una vita una storia capitolo 4

Erano le dieci e un quarto di mattina quando mi ricordai che non avevo ancora fatto visita a Golia.
Presi il giaccone pesante che usavo solitamente per andare a cavallo e mi diressi verso la stalla; questa volta Tequila era al mio fianco.
Lungo la strada la bestiola ( oddio bestiola pesava circa 30 chili) faceva mille corsi e mille salti in mezzo all'erba bagnata.
Arrivato davanti alla porta della stalla, iniziò ad abbaiare, come sempre:
- " Arrivo, arrivo pazzo!"
Esitai un attimo prima di aprire la porta di legno del box di Golia; avevo sempre un certo timore ad entrare.
Questo timore deriva da un sogno ricorrente che facevo quando ero bambina: sognavo sempre di avere un bellissimo cavallo nero, me ne prendevo cura, lo strigliavo, lo pettinavo...Ma nel mio sogno non riuscivo mai a sellarlo.Tutte le volte che ero pronta a montarlo, mio padre mi chiamava dicendomi che era tardi e che era ora di ritirarlo ne box.
A quell'ordine, ubbidivo a malincuore e quando, nel mio sogno, spuntava il sole del nuovo giorno e io correvo ad aprire la porta del box...il mio cavallo era scomparso ed io mi disperavo.
Per questo ogni volta che arrivo davanti alla porta della stalla di golia esito sempre un po'; non potrei immaginare la mia reazione se non lo trovassi al suo posto.
Ma si sà che i sogni sono solo sogni.
Infatti anche quella mattina il mio Golia era al suo posto.
Non appena mi vide entrare cominciò a nitrire e a grattare in terra con gli zoccoli; era il suo modo di salutarmi.
Mi avvicinai e come sempre avvicinai il suo muso al viso:
-" Ciao patatone...Come stai tesoro."
Mi rispose alzando e abbassando la testa.
-" Adesso ti do il rancio e oggi nel pomeriggio ci avventuriamo per il bosco".
Gli servii la "colazione" e mi accorsi che il fieno e l'avena erano quasi finiti:
- " ...azz. Devo andare in paese a comprarli o domani non avrai più nulla
Mi diressi verso la porta; Tequila come al solito era ancora dentro il box a fare il cretino con Golia; era il suo passatempo preferito abbaiargli contro e disturbarlo mentre mangiava, fino a che Golia che non era molto paziente, gli tirava un calcione facendolo correre subito da me con la coda tra le gambe.
-" Tequila, andiamo prima che ti faccia scappare come al solito".
Il cane mi guardò, guardò Golia e capì che forse era meglio lasciarlo in pace.
-" Tequila allora andiamo o no!?".
Non se lo fece ripeter.
-" A dopo Golia".

Fine 4° capitolo

E per Angy Kittosa una piccola anticipazione: adesso arriva il Bello!

Meg - una vita una storia capitolo 4

mercoledì 2 settembre 2009

Sognando Rocco

Buongiorno a tutti...

Vorrei lanciare una domanda...

Chi preferite tra Rocco Siffredi e Franco Trentalance??
Tra me e la mia compagna Angy è nato questo dibattito.... Io preferisco la patatina di Rocco!!!!lei no...

aiutateci a risolvere il dilemma...