martedì 8 settembre 2009

MEG - Una vita una storia - capitolo 6

Tornata a casa decisi di lasciare i sacchi d'avena nel baule, fino a che non avessi avuto il tempo di spartili in sacchi più piccoli e meno pesanti.
Una volta scesa dalla macchina mi accorsi che nonno Sam era sul pontile con la sua solita canna da pesca tra le mani; probabilmente non doveva avermi sentito arrivare.
Chiusi lo sportello e mi diressi verso di lui.
-"Buon giorno nonno Sam".
-"Buon giorno bimba! Sei stata a fare spese?"
-"Sono andata a prendere l'avena per Golia".
-" Chi è Golia?"
-"Golia è l'essere più maestoso e intelligente che esista sulla terra; ma attenzione, non si tratta di un uomo...Ma di un cavallo, uno splendido quorter nero".
Per qualche istante regnò il silenzio.
-" Allora Meg, cosa mi dici del giovane Jack?"
Sussultai...Perchè quella domanda?
-"Chi è Jack?" - Risposi
-"Il giovane aiuto sceriffo".
Come poteva sapere che avevo avuto un incontro con quel tipo?
-" Chi?!...Quel buffone pieno di se che mi ha fatto la multa! E' odioso!".
-"Sicura?...Non lo dici molto convinta bimba".
-"E' l'ultima persona che vorrei rivedere e la prima che vorrei uccidere!".
-"Calma, un giorno potresti accorgerti di avere bisogno di lui.
-"Nemmeno se stessi affogando e lui fosse l'unico uomo sulla terra gli chiederei aiuto! Eppoi io non ho bisogno di niente e di nessuno".
-" Chi molto ha, di moltissimo ha bisogno".
Quelle parole mi sorpresero; e se il vecchio Sam avesse ragione?
Nonostante ciò cercai di cambiare discorso, come ero solita fare quando mi sentivo alle strette:
-"Nonno Sam, perchè questa baia viene chiamata " Baia della luna calante?"
Il suo sguardo si illuminò, come se stesse aspettando quella domanda da sempre.
Si schiarì la voce e cominciò il suo racconto:
-" Vedi bimba, il luogo in cui vivi è pieno di leggende e storie fantastiche; quì a Melville ogni albero, ogni singola pietra nasconde una storia fantastica.
Molto tempo fa, ai tempi dei re e dei cavalieri, grandi velieri solcavano questo pezzo di mare; quì viveva Dora, una dolce e bella fanciulla dai lunghi capelli corvini, dagli occhi d'ebano e dalla labbra di rosa.
Molti erano soliti farle la corte ma Dora sembrava non accorgersi di nessuno di loro, fino a che, un giorno, conobbe Artax, un aitante cavaliere dagli occhi di falco e i capelli colore dell'oro che era solito solcare questo mare e sostare a Melville per rifornirsi di viveri e armi.
I due giovani si conobbero e tra loro nacque l'amore.
Erano sempre insieme,inseparabili, indivisibili, fatti veramente l'uno per l'altra.
Ma come si sà, la felicità è solo un effimera illusione che svanisce con la stessa rapidità con cui è comparsa; Artax dovette partire, ma prima di andarsene lasciò a Dora il suo medaglione con la solenne promessa di tornare al più presto e vincitore.
La strinse a se, poi voltandosi si avviò verso il veliero da lui capitanato.
I mesi si susseguirono e ogni giorno Dora restava sul molo ore e ore nella speranza di intravvedere all'orizzonte la vela con raffigurato il leone d'argento, simbolo della nave del suo Artax.
Una notte, la giovane ebbe un incubo terribile: sognò il suo Artax triste, molto triste e più Dora cercava di avvicinarsi a lui, più il cavaliere si allontanava fino a divenire irraggiungibile, fino a sparire.
Il mattino seguente Dora realizzò il senso del suo sogno: non avrebbe mai più rivisto il suo amato.
Disperata corse verso la baia e quì si fermò; con gli occhi colmi di lacrime pregò il Dio del mare, supplicandolo di accettare il suo corpo tra le onde affinchè potesse per sempre aspettare la nave del suo cavaliere.
La divinità ascoltò la sua preghiera e l'acqua si chiuse su di lei in un freddo abbraccio.
Ogni stagione, quando la luna è in fase calante e il cielo è limpido, tra le onde del mare della baia, si dice che compaia il viso di Dora, che tristemente continua a guardare l'orizzonte con la speranza di rivedere il suo Artax.
Se mai in una limpida notte, quando su nel cielo splende la luna in fase calante, due giovani inammorati dovessero scambiarsi il più dolce e nobile pegno d'amore quì, sul suolo dove per l'ultima volta Dora camminò prima di sacrificare la sua giovane vita, la leggenda vuole che in cielo compaiano due lucenti bagliori che si fonderanno l'uno nell'altro.
Solo allora Dora e Artax potranno finalmente riabbracciarsi.
Ma fino ad oggi questo prodigio non si è mai manifestato; forse perchè gli uomini hanno rinunciato ad amare veramente, o forse perchè è solo una leggenda e tale è destinata a rimanere.
Ma in ogni leggenda c'è un fondo di verità...".
-" Fantastica...Semplicemente fantastica".
Mi alzai velocemente e salutai il vecchio Sam con molta premura;dovevo correre in casa, perchè non sarei riuscita a trattenere le lacrime.


Fine 6° capitolo

3 commenti:

  1. Sigh sigh...Che bello, bellissimo! Vorrei già farne il film...

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  2. Cara Angy, a dire il vero questo racconto l'ho scritto per metterlo in scena, ma temo di riuscire a trovare un "Jack" appropiato!
    Comunque grazie per il tuo interessamento continuerò a pubblicare i capitoli perchè sò che li apprezzi e che stai seguendo il racconto con il fiato sospeso.

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  3. anche io lo sto seguendooooooo!!! SE FATE IL FILM IO VOGLIO RECITARE EH!!!

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