Hans Ruedi Giger

Questo nome non dirà nulla a molte persone, se però cito "Alien" sono sicuro che molti di più sanno cos'è, bene Giger altri non è che un artista, svizzero (nato a Coira nel 1940), che assieme all'italiano Rambaldi ha dato i natali alla creatura aliena del ciclo di "Alien" (chi non avesse vistto questa saga è pregato di guardarsela, bastano solo i primi 2).

Giger pittore e scultore, ma soprattutto visionario, ha dato il suo apporto negli effetti speciali cinematografici prima che il computer facesse tutto il lavoro.
Ora gira il mondo facendo mostre.

I suoi quadri sono spesso eccessivi, non certamente per palati fini, in essi viene sempre ritratto il Deus ex machina che sta un po' alla base delle sue opere, alcune mostrano luoghi paradisiaci, altri infermi meccanici dove l violenza fa da padrona...

Altri sono rappresentazioni di visi o corpi sfigurati o storpiati, detta a parole sembra disgustoso, guardatevi alcune opere e poi ditemi.

Non si fa ascrupoli ad affrontare temi di carattere sessuale o a storpiare gli organi femminili e maschili, insomma sa essere eccessivo sopra ogni limite, una volta fatte e accettate queste premesse... è fantastico!!!

Ormai credo più di 10 anni fa, andai con un caro amico a vedere una sua mostra a Milano, ai tempi non sapevo chi fosse, se non per il fatto che avevo visto Alien. Ricordo di essere entrato nella mostra solo per vedere il costume che avevano creato apposta per il film, ed esserne uscito conquistato dalle innumerevoli opere esposte, specie le sculture le trovai di una bellezza allucinante.

Alcuni ambienti del film "Dune" avevano un fascino quasi morboso, c'era un tavolo, che purtroppo non riesco a trovare, in resina nera lavorato per sembrare una composizione di ossa che mi ha veramente colpito, per rendere l'idea del risultato vi posto quest'immagine, erano le 2 sedie alte che stavano a capo del tavolo, usate in "Dune" come troni.

Qui sotto posto alcune opere che ho trovato, ce ne sarebbero tantissime che meritano il plauso, non è un tipo di arte che uno si appenderebbe alle pareti del salotto, però magari in uno studio....